Una foto, o meglio, un Selfie. Un piccolo gruppo di persone che si trovano in un luogo tutti accomunati dalla stessa passione: la fotografia, dietro e davanti all’obiettivo.
La storia di questo pomeriggio di scatti non sarà dimenticata e merita di essere raccontata. Una storia sulla fotografia che inizia 8 mesi fa, come ce ne sono tante, in questo anno 2020 segnato dal virus.

Io e Roberto iniziamo a parlare di un progetto fotografico a inizio anno, le chat dicono il 14 gennaio.
Con anticipo fissiamo la data del set al 23 febbraio a La Spezia e definiamo partecipanti, location, outfit, generi, ecc.
Entusiasti tutti, con l’ultima conferma del tutto datata 21 febbraio, ci troviamo nell’incertezza improvvisa di quei giorni di neo-emergenza in Italia e alla fatidica telefonata della mattina di domenica 23 febbraio, con frasi tipo “la situazione è incredibilmente sfavorevole, il rischio è troppo alto e non sappiamo cosa succederà”. La quarantena aveva inizio.
Ad agosto, quando la situazione è praticamente la migliore dall’inizio dell’emergenza Covid-19 io e Roberto riallacciamo i rapporti per riproporre quando rimasto in sospeso, fiduciosi del fatto che la situazione è migliorata e che di lì a breve non avremo avuto problemi particolari. Detto fatto: fissiamo una data e iniziamo a riprendere il filo del discorso tra fotografi, location possibili, valutazione delle nuove normative, ecc. All’aumentare delle conferme dei partecipanti aumentano anche le location papabili, per avere le opzioni in base al meteo e per accontentare tutti, ma al 9 settembre, purtroppo, si aggiunge l’opzione anche in caso di restrizioni a causa dell’ondata di contagi (e morti) da Covid-19 che ha colpito La Spezia.
Sia stata la festa di dominicani o la festa per la promozione dello Spezia in serie A poco importa a noi, noi che non abbiamo partecipato alle “feste” e desideriamo solo tornare il prima possibile alla vita normale e a superare questa terribile situazione. Pochi giorni di incertezza, di comunicazioni sugli aggiornamenti, di piano A, B, C, D ci separavano dal set: avremo potuto scattare finalmente questa volta? O saremo stati segnati dalle vicende del virus di nuovo?
Con cambio repentino nelle 24 ore precedenti troviamo la location adatta e dopo 7 MESI dal primo tentativo annullato per causa di forza maggiore, il 13 settembre eravamo tutti lì, con l’entusiasmo della prima volta, con le attrezzature, i materiali, i percorsi tortuosi per arrivare alla cava, il caldo tornato all’improvviso, la voglia di fare un ottimo lavoro, di crederci nonostante la situazione drammatica concentrasi proprio in quelle zone.
Questa è una storia che racconta fatti realmente accaduti nel settore fotografico ai tempi del Covid-19.
Grazie in primis a Roberto per la pazienza e l’organizzazione non facile! Grazie a Monica, Nicola, Piero e Andrea per esserci stati e aver dato il loro meglio!!!
Fotografia di Piero Fotografia Monica
Fotografia di Andrea Fotografia di Roberto
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