Questo capitolo sulla foodphotography raccoglie le mie prove di scatto sia con reflex sia con cellulare. Il risultato finale mi ha soddisfatto e quindi l’idea di base da cui sono partito è corretta e corrisponde a quello che già avevo scritto nel primo post sull’argomento.

Sicuramente la cura del piatto come detto è importante. Se già non siamo riusciti a creare una composizione buona sarà difficile. Ora nella prima fotografia che ho provato a imbastire nel secondo articolo https://fotoarts.blog/2020/08/24/la-food-photography-2/ mancava un idea di base. La costruzione del piatto.

Ad agosto sono andato in ferie in umbria e ho mangiato a Città di Castello una parmigiana di cipolle fenomenale. Solo che non sono riuscito a estorcere ricetta al ristorante e quindi ho dovuto fare molte ricerche e molte prove per ricreare i sapori che ho percepito nel piatto.

La sfida è stata ricreare questo piatto e fotografarne tutti i passaggi. Per fare questi scatti ho utilizzato dei semplici sgabelli da bar, alti e comodi per il colore marrone scuro. Comodi perché li ho potuti muovere agevolmente nella cucina per trovare la luce che mi dava migliore risposta. Ho scattato con una fotocamera Canon eos 5D Mark II e un 85mm focale fissa a 2.0.

Prima prova di scatto

Dopo aver preparato la terrina con la parmigiana, mi sono concentrato su come trovare una soluzione ottimale per fare uno scatto prima della cottura. Il parmigiano sopra la salsa dava un netto contrasto ed era interessante da riprendere. Ovviamente dopo la cottura sarà molto differente e si perderanno questi contrasti. Ho utilizzato come base un piatto nero opaco che ha ridotto molto la luce.

Nella seconda prova ho tolto il piatto scuro sotto e ho avuto una risposta molto positiva in fatto di luce. Come si può notare si vede molto meglio il contorno della terrina, il parmigiano bianco anche se già si stava assorbendo una parte di salsa.

Terza prova di scatto

In questa prova ho inserito due elementi sullo sfondo dell’immagine. Un oliera e un barattolo nero. I due elementi sono rimasti sfocati. Le immagini come potete notare non sono state modificate in post produzione ma sono come le ha partorite la reflex. Questo mi permette di descrivere al meglio la scena. Ovviamente poi in post produzione si possono eliminare i pezzi di troppo.

Quarta fotografia con taglio largo

In questo scatto non è stato fatto nulla di differente rispetto a prima, solo l’utilizzo di un macina pepe e una ripresa molto larga per vedere tutti gli elementi.

Ho provato a fare scatti anche con il cellulare sempre per capire se era possibile ottenere uno scatto di buona qualità con uno strumento differente da una reflex o fotocamera.

Come potete notare la qualità del dettaglio è ottima e si intravede uno scorcio di sfocatura, nell’immagine 1. Nell’immagine 2 la sfocatura è molto più evidente.

In molti cellulare esiste un filtro per impostare le foto per il cibo. In questo caso io ho utilizzato la funzione ritratto che mi ha permesso di poter dare un senso di sfocatura e profondità.

In questi scatti non ho utilizzato pannelli o altri filtri. La luce era naturale da finestra, ho la fortuna di avere una grande porta finestra in cucina molto luminosa il pomeriggio e con la tenda ho potuto ridurre o aumentare l’intensità della luce.

Ovviamente ogni immagine può essere migliorata con un programma di post produzione, ma tutto è sicuramente più facile se di partenza
l’immagine è di buona qualità. Riprendendo il ragionamento iniziale se partiamo da un piatto costruito in maniera strutturata, con colori e forme accattivanti è più facile costruire la nostra scena. Non serviranno nemmeno tanti elementi decorativi spesso ci basta il piatto stesso a dare a chi guarda l’immagine la voglia di mangiarlo.