Rebecca Moseman, descrive la sua fotografia come un processo di osservazione della vita, delle sue esperienze. La sua fotografia, rappresenta un bisogno di esprimere visivamente quello che le parole non possono raccontare.
Questo capitolo sulla foodphotography raccoglie le mie prove di scatto sia con reflex sia con cellulare. Il risultato finale mi ha soddisfatto e quindi l’idea di base da cui sono partito è corretta e corrisponde a quello che già avevo scritto nel primo post sull’argomento.
DIAFRAMMAIl Diaframma è un meccanismo a lamelle all’interno dell’obiettivo la cui maggiore o minore apertura controlla la quantità di luce che raggiunge la pellicola. Si misura in f/stop. DORSO DATAIl Dorso Data permette la sovrimpressione di data e/o ora della ripresa nell’angolo in basso a destra del fotogramma.
Dal 1978 Matt Weber ha fatto il taxista ma con una particolarità: aveva sempre la sua macchina fotografica dietro. Una Leica M6 analogica. Fino al 1990 la sua vita era legata al lavoro di guidare il taxi e scattare foto. Dal 1990 la fotografia è diventato il suo lavoro.
Mi hanno sempre affascinato le immagini del cibo ben fatte, costruite in un contesto logico e visivamente accattivante. Eppure nei vari tentativi di fotografia a piatti il risultato ‘wow’ non mi è mai veramente riuscito. Eppure i piatti meritavano sia per come erano stati preparati sia per i colori. Mancava sempre un qualcosa.
San Gimignano è la “Città delle belle Torri” e dello zafferano, è una città collinare della Toscana situata a sud-ovest di Firenze. Circondata da mura del XIII secolo, il fulcro del suo centro storico è piazza della Cisterna, una piazza triangolare fiancheggiata da case medievali. Nella skyline di torri medievali spicca la Torre Grossa in pietra. Il Duomo di San…